L’irrompere dell’irrazionale nella Storia

I valori occidentali, l’Illuminismo, il trionfo delle libertà e della ragione, la lotta contro l’oscurantismo e l’assolutismo, e poi, più tardi, contro l’orrenda e criminale follia del nazismo, la lotta comune per la democrazia e i diritti: questo è il volto migliore dell’Occidente. Purtroppo non è l’unico.

La nostra è anche una civiltà ipertecnologica dove girano immense ricchezze non redistribuite; una società frammentata con tante solitudini riempite di ambizioni di status, dove si guarda poco ai più che rimangono indietro. Un mondo impaurito da tutto: dalla perdita di piccoli e grandi privilegi, da un futuro incerto, dagli altri, dai propri figli sempre più sconosciuti, dagli stranieri che bussano alle porte. E’ una civiltà che sembra essere fallita perché, per sete di potere, ha abdicato alla sua vera identità e ai suoi valori nati da secoli di pensiero filosofico, religioso, secoli di tentativi di superare le disuguaglianze, gli odi, per giungere ad una convivenza pacifica e democratica.

La ragione, la scienza, la legalità, i valori liberali e socialisti sono il cardine delle costituzioni europee e americana, ma tutto questo è contraddetto dalla storia e anche dall’attuale realtà, e si scontra con l’avanzare dalle povertà causate da ignobili ingiustizie che provocano risentimenti e ribellioni. La storia dell’Occidente è costellata di crimini, sopraffazioni, guerre e distruzioni soprattutto verso i più deboli, dominio e sfruttamento. I diritti sono per pochi, per chi è dentro al recinto del privilegio, a cui bussano milioni di disperati che vedono innalzarsi muri sempre più alti, oppure si vedono “accolti” come uomini e donne di serie “b”. Le promesse dell’Occidente verso il mondo intero non sono state mantenute: bombe invece di benessere, armi più che giustizia, sottomissione più che diritti e libertà, complici i peggiori dittatori locali, oppure, all’interno dei nostri paesi, quartieri ghetto invece che integrazione.

Un pericolo si sta manifestando nel mondo: che il volto positivo dell’Occidente venga disconosciuto o rinnegato. Quando una società e una cultura basate sulla ragione e la democrazia dimostrano di non mantenere le promesse fatte, e di contraddirsi in continuazione, allora nascono e si sviluppano ideologie e passioni irrazionali, estreme, violente, che ci potrebbero riportare tutti indietro di secoli. Si aprono le porte a speranze cieche in età dell’oro impossibili che nascondono tremendi totalitarismi, o si propagandano chiusure improponibili nell’era della globalizzazione, che possono condurre solo a una guerra generalizzata; irrompe il disprezzo per il diverso, talvolta per la vita stessa, quella degli altri, e perfino la propria, come nel caso di coloro che si immolano  per una causa assurda e criminale, come il fondamentalismo islamico.  Pare forse, a questi, l’ultimo appello per dare un senso a un’esistenza devastata, perché lasciare un’immagine di sé eroica e martire agli occhi di chi condivide il loro credo pazzo ed assassino, diventa più importante che vivere essendo nessuno.

Le reazioni al terrorismo e all’estremismo si dividono in due tipi: c’è chi risponde appellandosi a tutto ciò che di buono le nostre società hanno prodotto e alla loro traduzione in realtà politiche e sociali a cui tutti i popoli possano accedere e contribuire, pur nelle loro differenze culturali e religiose; c’è chi invece invoca l’arroccamento contro tutti gli stranieri, anche quelli, la stragrande maggioranza, che non hanno alcuna colpa; atteggiamento quest’ultimo che può solo perpetrare odi e conflitti sempre più allargati e portarci, come detto precedentemente, indietro di secoli.

E’ un’irrazionalità, quella che rischia di irrompere nella Storia, ben più grave di tutte quelle che abbiamo visto in questi ultimi secoli, non perché il nazismo non lo fosse, ma perché ad esso si sono opposti valori profondissimi che potevano, come hanno fatto, solo vincere, tanto erano grandi, e radicati in quegli uomini altrettanto grandi. Oggi temo che all’irrazionalità e alla crudeltà di chi decapita chi gli si oppone, all’irrazionalità assassina di chi uccide giornalisti, tentando di piegare anche l’informazione al proprio credo assolutista, all’irrazionalità e alla cattiveria di chi riduce donne e bambini in schiavitù in nome del proprio, bizzarro, dio, non ci sia una risposta alta e costruttiva come quella della nostra passata Resistenza. E’ questo che temo quando, in questi giorni, leggo i titoli di testate italiane quali Libero e Il Giornale, o sento le sparate velenose di Salvini. Per fortuna ci sono anche altre voci, che cercano risposte che sappiano unire tutti coloro che amano la pace, la libertà e la giustizia senza badare quale sia la loro nazione o religione, risposte che possano strappare i giovani al nichilismo, a qualsiasi cultura questo appartenga. Inoltre ci sono anche altre notizie, talvolta troppo poco diffuse: tutte quelle che riguardano le chiare e calde prese di posizione musulmane rispetto a quanto accaduto, e anche, tra le altre, la bella storia di Lassana Bathily, il musulmano del Mali che nel supermercato ebraico ha salvato diversi ostaggi nascondendoli nella cella frigorifero.

Noi occidentali, e in particolare noi europei, dobbiamo ritornare a credere nei nostri valori, sia che siamo laici o cristiani, e soprattutto cominciare a metterli in pratica in politica interna ed estera; dobbiamo opporci a chi fra noi nelle parole e negli atti umilia questi valori, ne è lontano anni luce. Con la nostra coerenza, e non volendo esportare con la forza democrazie corrotte, dobbiamo ammaliare, convincere i popoli diversi da noi che certi valori sono universali, e le primavere arabe, al loro inizio, hanno mostrato quanto sia profonda tale consapevolezza nel mondo arabo, perché i bisogni essenziali degli esseri umani sono gli stessi per tutti. Dobbiamo aprire le nostre menti e i nostri cuori al diverso, allo straniero che è nei nostri paesi, e che spesso si sente uno di noi perché qui da anni o da sempre, pur non essendo riconosciuto come tale. Dialogare con le comunità musulmane non è difficile, perché molte non aspettano altro che di essere riconosciute parte dell’Europa, o, nel nostro caso, dell’Italia, soprattutto se lo aspettano i loro ragazzi, i nostri figli. Dialogare per cercare insieme le parole, i messaggi, i mezzi per sconfiggere ideologie aberranti che oggi sono nate in seno al mondo musulmano esattamente come ieri erano trionfate, seppur in forma diversa e per motivi diversi, nel nostro progressista e progredito continente.

 

 

L’irrompere dell’irrazionale nella Storiaultima modifica: 2015-01-10T14:07:16+01:00da nadia2012a
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