Abbattiamo il sistema!?

Grillo è inferocito contro la casta, i partiti, e ora anche contro i senatori cinque stelle che non se la sono proprio sentita di rischiare di fare eleggere Schifani presidente.

Il leader genovese pensa ad un movimento che abbatta il sistema totalmente o che entri nelle istituzioni per cambiarle, e cambiare la politica del nostro paese? Sembrerebbe vera la prima, ma molti dei suoi elettori probabilmente non lo sanno,  e ciò crea non poca confusione.

“Abbattere il sistema” negli anni ’70 era una frase di moda e ora è tornata ad essere uno slogan ad effetto.

Allora ero giovane e anch’io facevo simili affermazioni. Oggi il mio cuore non è cambiato, né è invecchiato il mio spirito, ma so che le parole possono anche essere semplici e drastiche, ma la realtà è un’altra cosa, ed è molto più complessa.

Leggendo i commenti sul blog di Beppe Grillo, mi accorgo che in genere sono di due tipi: quelli che esprimono ragionamenti costruttivi e quelli che si limitano a sfogare ( e chi scrive ne ha tutto il diritto) la  rabbia con frasi, magari maiuscole, del genere: “Tutti a casa”, ”PDmenoelle = PDL, ”I partiti hanno rotto il c…” e cose simili.

Quello che mi infastidisce è l’apparente ( lascio sempre una porta aperta per il dubbio) incapacità di fare delle differenze, anche piccole, di evitare di dare definizioni preconcette su tutto e tutti.

Riconosco le grandi responsabilità del PD in questi anni: di non aver saputo rinnovare la politica, di aver salvato troppe volte Berlusconi, di aver nascosto “scheletri nell’armadio”, di non essere stato di sinistra, di aver abbracciato il liberismo, e chissà quanto altro ancora.  Ma non è possibile considerarlo in tutto simile a chi ha occupato un tribunale per garantire l’impunità al suo leader, con una mossa chiaramente eversiva della democrazia.

Le parole di Grillo accomunano tutti nella stessa disonestà, complicità a saccheggiare l’Italia e a piegarla alla criminalità organizzata, tanto che diventa un vero e proprio preconcetto che impedisce ogni dialogo. La strategia sembra proprio essere quella di ostacolare ogni riconoscimento di positività nell’altro per poterlo distruggere.

Io credo invece che le distinzioni vadano riconosciute ed espresse perché l’altro può essere un impostore incallito e irrecuperabile, ma può essere anche capace di rinnovarsi, di mettersi in discussione, magari se messo con “le spalle al muro”, come è giusto che avvenga, specie in politica, e in particolare quando “l’altro” è composto da diverse persone con idee, sensibilità, e moralità differenti. Io non posso mettere, per esempio, sullo stesso piano Berlusconi e Fini, così come Schifani e Grasso, e neppure D’Alema e Bersani.

Quello che vedo, in parte del movimento cinque stelle, è una sfiducia totale in tutto ciò che è al di fuori della loro cerchia, o almeno così appare dalle affermazioni del loro leader, in un atteggiamento rigido che sembra fossilizzato, come fossilizzati sono gli apparati di partito, e che impedisce di agire per il bene del nostro paese. Ancora una volta sembra ci sia il calcolo politico ai fini del bene della propria fazione, rimandando ad una ipotetica e futura vittoria assoluta il cambiamento vero e totale.

Grillo vuole il 100% dei voti? E’ poco più che una battuta in democrazia, e non sarebbe certo né possibile né auspicabile un governo senza opposizione. In democrazia il dialogo, e talora il compromesso sono indispensabili. Rivoluzione o riformismo? E chi dice che il riformismo vero non sia rivoluzionario, soprattutto perché possibile, mentre un tentativo di rivoluzione potrebbe essere un salto nel buio che ci consegna alla destra che già conosciamo. Gli italiani, anche quelli che lanciano turpiloqui, non sono davvero rivoluzionari, e questo non va dimenticato.

In fondo spero che il movimento grillino sappia quello che sta facendo, o almeno cominci a scoprire ciò che realmente vuole fare insieme, o al di là, del suo leader, e magari anche insieme a quelli che da loro si sentono spinti a ritrovare passione vera per la politica,  dimenticando i tornaconti personali.

Intanto sono contenta perché grazie ai ragazzi a cinque stelle, a cui io non nego  un po’ di fiducia, abbiamo la Boldrini alla Camera, Grasso al Senato, e un Bersani che per ora non vuole proprio saperne di accordarsi con questa destra impresentabile.

Abbattiamo il sistema!?ultima modifica: 2013-03-19T07:15:48+01:00da nadia2012a
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