“Viva la libertà”

Sera prima delle elezioni: vado a vedere il film di Roberto Andò “Viva la libertà” tratto dal romanzo “Il trono è vuoto”. Fuori nevica, eppure la sala è piena.

Siamo orfani. Lo siamo da tanto tempo. Orfani di una sinistra che abbia un progetto per il Paese e per il mondo, un progetto di cambiamento vero, che non salvi il demonio o non scenda a patti con lui. Una sinistra che abbia onestà intellettuale e morale, passione, che educhi la gente perché ha valori da esprimere e da testimoniare, e non che cerchi il solo consenso con vuota e triste propaganda, con gli stessi programmi, o quasi, dei suoi avversari.

Ci hanno lasciati orfani da tanto tempo, immersi nel loro grigiore di burocrati, chiusi nelle stanze del potere, prigionieri di se stessi, della propria avidità, ma anche della propria paura, senza più riuscire ad ascoltare il lamento degli ultimi e di chi crede ancora che sia sacrosanto chiedere giustizia.

“Viva la libertà” è un film attualissimo che stupisce e libera il desiderio, quel desiderio di mutamento profondo che talvolta perfino rimuoviamo, delusi come siamo, finendo nella depressione e nel cinismo che ci fa affermare: “tanto sono tutti uguali”, che poi vuol dire “tanto siamo tutti così”.

La trama è paradossale: un leader della sinistra italiana in crisi di consensi, stressato e incapace di rinnovarsi e rinnovare, fugge dalle sue responsabilità gettando tutti nel panico. Viene sostituito con il fratello gemello dimesso da un manicomio, ma invece della temuta catastrofe costui, con la sua eccentricità e genialità, sbaraglia gli asfittici giochi del potere e ridà forza al sogno e dignità al popolo e al partito.

Una bella fiaba che vuol smuovere le coscienze, che gioca su quella parte positiva e creativa dell’anima che c’è in tutti noi e, spero, anche negli uomini politici che conservano ancora qualche ideale e qualche valore.

Oggi il gemello pazzo è forse il comico che arringa le folle e che, se guardiamo bene al film di Roberto Andò, potrebbe costringere a cambiare anche il suo doppio, perché la follia, seppur geniale, non può governare da sola una nazione.

“Viva la libertà” ci dice anche che dobbiamo smetterla di delegare a qualcuno la sovranità che ci spetta di diritto, e che dobbiamo impegnarci politicamente e culturalmente in prima persona, perché non possiamo più essere spettatori opachi e rassegnati dello sfacelo a cui è giunto il nostro Paese.

Sera prima delle elezioni. Continua a nevicare. La sala è piena.

Chi dice che non c’è differenza fra la sinistra e la destra oggi sembra aver ragione, ma io so, ripensando alla storia, che la differenza c’è. Chiamiamola pure con altri nomi: giustizia sociale, partecipazione, libertà.

 

 

“Viva la libertà”ultima modifica: 2013-02-24T09:35:53+01:00da nadia2012a
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.